...Curiosità...

 

COMINCIAMO DALLA TRADIZIONE: Cosa dice la tradizione ?

Attorno all'abbigliamento ruotano alcune tradizioni per la sposa, alle quali quasi tutte le ragazze, anche le più scettiche, provano ad attenersi.

Per tradizione, si vuole che il giorno delle nozze la sposa porti con sé; cinque cose:

 

Una cosa vecchia. Questa simboleggia il passato, tutta la vita antecedente al matrimonio e l'importanza che questa ricopre. Ogni sposa deve portare con sé; un oggetto appartenente al proprio passato proprio per non dimenticarlo nel nuovo cammino che si va ad intraprendere

 

Una cosa nuova. Questa come simbolo della vita che si sta per cominciare e delle nuove sfide che questa porterà con sé.

 

Una cosa prestata. Ovviamente sarà una persona cara a prestare quest'oggetto, a simboleggiare che le persone care restano vicine anche nel passaggio dal vecchio al nuovo;

 

Una cosa regalata. Questa simboleggia l'affetto delle persone che si amano;

 

Una cosa blu. Indica sincerità e purezza da parte della sposa. Da tradizione, di questo colore sarà la giarrettiera, indossata nel caso di gonne ampie e coprenti.

 

Altra tradizione sposa molto forte e viva tuttora è quella che il futuro marito non possa vedere l'abito da sposa se non al momento della cerimonia: vederlo prima porterebbe sfortuna.

Galateo del matrimonio

Qualunque sia il rito scelto, il tono del matrimonio, lo stile della cerimonia, del ricevimento e del catering, i costi da affrontare per organizzare il giorno delle nozze saranno molto elevati.

In passato, sin dall'epoca romana, un matrimonio era un'occasione per dar sfoggio della propria ricchezza, e questo desiderio di lusso e fasto portava spesso le famiglie a riempirsi di debiti e quindi alla rovina. Nel corso della storia, in più di un'occasione, furono quindi emanati dei decreti per porre dei limiti a questi sprechi.

Ancora oggi molti matrimoni vengono fatti in quest'ottica, con fortune spese e con centinaia di invitati presenti solo per essere spettatori di rappresentazioni teatrali prive di sentimento: il buon gusto e il galateo sconsigliano gli eccessi, ogni scelta dovrà essere fatta con stile e raffinatezza ed adeguata al luogo dove si svolge il matrimonio, alla tipologia di ospiti presenti e alle possibilità economiche degli sposi.

Le famiglie della coppia contribuiscono quanto possono alle spese da affrontare.
Il galateo del matrimonio specifica però chiaramente quali sono le spese che devono affrontare i genitori della futura sposa e del futuro sposo.

 

Alla famiglia della sposa spettano:

  • Spese tipografiche e di spedizione degli inviti e delle partecipazioni di matrimonio;
  • Bomboniere e confetti;
  • Acquisto dell'abito da sposa;
  • Preparazione del corredo;
  • Spese della cerimonia, comprensive dell'addobbo floreale sia della Chiesa che del ricevimento;
  • Offerta per la Chiesa;
  • Abiti delle damigelle e dei paggetti;
  • Mezzi di trasporto per la sposa e per il suo seguito;
  • Spese per il ricevimento;
  • La musica;
  • Spese per il servizio fotografico.
  • Acquisto del mobilio della camera da letto, fatta eccezione del materasso.

Alla famiglia dello sposo spettano invece:

  • Acquisto della casa coniugale;
  • Arredamento della casa coniugale fatta eccezione della camera da letto;
  • Materasso per la camera da letto;
  • Fedi nuziali;
  • Bouquet;
  • Fiori da portare all'occhiello sia per lui che per i testimoni;
  • Automobile per condurre sia lui che i propri testimoni nel luogo dei celebrazione della cerimonia;
  • Il viaggio di nozze

In realtà oggi al di là del galateo del matrimonio, dati i costi eccessivi soprattutto per l'acquisto della casa, spesso le due famiglie dividono equamente tutte le spese.
Molto spesso, inoltre, gli sposi decidono di farsi regalare il viaggio di nozze dagli amici.

 

 

Galateo delle unioni Civili 

 



Pianificare un matrimonio è un potenziale campo minato per qualsiasi coppia, ma se si sta pianificando una unione civile e si è una coppia LGBTQ il grande giorno ha il potenziale per sollevare una guerra nucleare.

Le unioni civili, sono ancora tabù per molte persone, specie se anziane o non abituate.

Ecco perché l’organizzazione di un matrimonio, sì, perché di questo si tratta, è più complicata, anzi delicata.

Il tradizionale ordine di esecuzione e i ruoli in un matrimonio eterosessuale è ben chiaro, mentre quelli di un matrimonio tra persone dello stesso sesso molto meno: è importante che il romanticismo non venga meno ma anche che tutto fili senza alcun intoppo, è opportuno in quest’ottica che amici, invitati e fornitori siano al corrente di tutte le necessità o i desideri. L’eterosessualità è fortemente radicata nel business del matrimonio, ecco perché è opportuno parlare molto e parlare chiaro ai fornitori.

Ad esempio nelle unioni civili  tra due donne può nascere il problema dell’abito da sposa: soltanto una delle due può indossarlo?

Ecco, non c’è, in questo caso una regola scritta che non sia quella del buon gusto.

Possono esserci due abiti bianchi e due veli, ma possono, allo stesso modo esserci due completi eleganti o ancora un abito da sposa ed un completo di foggia più maschile.

Tutto è accettato dal galateo purché sia curato e non sfacciato.

Si tratta di una cerimonia ufficiale e come tale va considerata.

E gli invitati?

Se non fossero tutti d’accordo all’unione?

Ci piace pensare che le coppie dovrebbero invitare le persone che vogliono al loro matrimonio perché le persone cambiano. Le fobie cambiano. Cuori e menti cambiano. Purtroppo non sempre è così, ma tentare non nuoce.

Se qualcuno però ha manifestato la propria disapprovazione al riguardo non è proprio il caso di invitarlo.

E’ un giorno di gioia e va festeggiato con chi porta e augura gioia.

Per quanto riguarda le tradizioni religiose, sebbene la cerimonia non venga officiata in una chiesa o in una sinagoga, si possono includere nella cerimonia a vario titolo e non è inusuale che uomo di religione porti la propria benedizione alla nuova coppia.

Infine per gli outfit, spesso capita che i due partner non desiderino farsi vedere “vestiti a nozze‘ prima del grande giorno, poiché però i due dovranno essere se non in pendant, almeno coordinati, la soluzione migliore è quella di chiedere ad un amico comune di fare proprio quello che Petronio chiamava l’arbiter elegantiarum, il maestro di cerimonie in fatto di abiti.

 

 

 

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